La cancelliera tedesca ha presentato il programma in udienza al Parlamento Ue: “Torniamo forti insieme".

Il Recovery fund si colloca quindi ai primi posti dell’agenda di Merkel e del suo governo. “Non c’è tempo da perdere, perché ci rimettono i più vulnerabili”. I negoziati tra Stati membri non possono durare all’infinito, “dobbiamo farcela entro l’estate, concentrandoci sui giovani, il futuro dell’Europa” e coloro che più di tutti stanno già pagando la crisi innescata dalla diffusione del Coronavirus. "L'Ue può venire rafforzata dalla crisi solo se è disposta a cercare soluzioni comuni, se si è disposti a capire la prospettiva dell'altro. Saremo più forti di prima se rafforziamo la visione e il senso di comunità, nessuno esce da solo dalla crisi", ha detto Merkel al Parlamento Ue.
Le 5 priorità che Merkel individua per il semestre di presidenza tedesca sono la difesa dei diritti fondamentali, la coesione totale dell’Ue, le politiche di sostenibilità e di contrasto ai cambiamenti climatici, il digitale ed una forte politica estera e di sicurezza europea. Inoltre c'è la questione Brexit, dove c’è intenzione di “continuare a spingere per una buona soluzione, che sia attuabile già a novembre” nel rispetto dei calendari stabiliti con Londra, con la consapevolezza di un eventuale "no deal". Importanti anche le politiche d’allargamento: "vogliamo confrontarci con Albania e Macedonia del Nord, e dare ai Balcani occidentali una prospettiva europea”.
La cancelliera riconosce centralità al Parlamento europeo perché dall’Europa vuole ripartire. “L’Europa non è solo l’eredità del passato, è speranza e visione per il futuro. Non è qualcosa che ci è stato lasciato, ma qualcosa di vivo che dobbiamo modellare”. Lo dice all’Aula, perché con questa si possa rilanciare il progetto comune. E’ agli europeisti che siedono in Europa si rivolge. “Dobbiamo dimostrare il valore aggiunto dell’Europa di fronte ai populisti che non aspettano altro che abusare della crisi”.
Il processo decisionale, riguarda tutti. “Vi sono posizioni divergenti tra gli Stati membri. È essenziale arrivare a un compromesso. Non dipende solo dai capi di Stato e di governo, ma anche dalla cooperazione con voi”. Al Parlamento quindi promette che lavorerà, per quanto possibile, alla modifica istituzionale.