Netto ribasso delle stime Pil, nel 2020 atteso calo in Europa dell'8,7%.

Ciononostante è prevista una notevole revisione al ribasso sia del livello dell'attività economica, sia delle prospettive di inflazione nell'intero orizzonte temporale considerato, a fronte di uno scenario di base caratterizzato tuttavia da un grado di incertezza straordinariamente elevato. Se da un lato l'inflazione complessiva è compressa dal calo delle quotazioni dell'energia, dall'altro le pressioni sui prezzi dovrebbero rimanere contenute per effetto della drastica diminuzione del PIL in termini reali e del connesso significativo incremento della capacità inutilizzata nell'economia. Questo lo scenario delineato dal Bollettino economico di giugno della Banca centrale europea.
Nello scenario di base delle proiezioni sul Pil annuo dell'Eurozona, il Consiglio direttivo della Bce valuta rischi orientati al ribasso. Ci si attende un calo in termini reali pari all'8,7% nel 2020 e un suo recupero del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022. Prospettive di crescita che, rispetto all'esercizio di marzo 2020 condotto dagli esperti della Bce, sono state riviste notevolmente al ribasso di 9,5 punti percentuali per il 2020 e al rialzo, rispettivamente a 3,9 e 1,9 punti percentuali, per il 2021 e il 2022.
Lo scenario peggiore ipotizza una forte recrudescenza della pandemia e l'adozione di ulteriori misure di contenimento con una riduzione del PIL dell'Eurozona in termini reali sui 12 mesi pari al 12,6% nel 2020. Previsto, poi, un recupero del 3,3% nel 2021 e un aumento del 3,8% nel 2022. In base allo scenario moderato, che presuppone un efficace contenimento del virus, il Pil in termini reali sui 12 mesi, per la Bce il PIL diminuirebbe del 5,9% nel 2020, prima di segnare un rimbalzo del 6,8% nel 2021 e un aumento del 2,2% nel 2022.
A livello geografico la contrazione causata dal Covid-19 è stata eterogenea nei vari Paesi e fra le maggiori economie dell'area dell'euro la Bce evidenzia "un calo dell'attività economica più marcato in Francia, Italia e Spagna rispetto a Germania e Paesi Bassi".
Nell'attuale contesto economico, il Consiglio direttivo ribadisce che "il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell'ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell'area dell'euro nell'attuale fase di estrema difficoltà. Insieme al considerevole stimolo di politica monetaria già in atto – viene spiegato nel Bollettino – le decisioni del Consiglio direttivo sosterranno le condizioni di liquidità e finanziamento nell'economia, contribuiranno al flusso del credito a favore di famiglie e imprese e al mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli per tutti i settori e in tutti Paesi, al fine di sorreggere il recupero dell'economia dalle ripercussioni del Coronavirus".