Ad oggi sono 35 casi accertati in Ue e oltre 500 cittadini europei rimpatriati dalla Cina.

Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze Ue sta collaborando con tutti gli Stati membri per facilitare la consegna in Cina dei necessari dispositivi di protezione individuale oltre ai dispositivi (per 12 tonnellate) già mobilitate dagli Stati membri. In appello alla solidarietà ripetuto anche dal commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič: “Poiché l’epidemia di coronavirus colpisce sempre più Paesi, il coordinamento e la cooperazione devono essere il nostro obiettivo principale. Ora è il momento di unire le forze per fermare questa epidemia. È fondamentale che l’intera comunità internazionale si concentri sulla preparazione e gli sforzi di risposta per combattere il coronavirus, tenendo presente la solidarietà internazionale”.
Il commissario ha osservato: “95 cittadini dell’Ue sono stati tra i rimpatriati ieri da Wuhan in Cina, grazie a un volo nel Regno Unito. La Commissione cofinanzia, attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue, i costi di trasporto dei cittadini comunitari dal Regno Unito nei rispettivi Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Romania e Svezia)”. Con l’attivazione del meccanismo di protezione civile europeo “da parte della Francia alla fine di gennaio, 558 persone, tra cui 447 cittadini dell’Ue, erano già arrivate dalla regione di Wuhan su tre voli cofinanziati dall’Ue, due organizzati dalla Francia e uno dalla Germania”.