Ankara: “Ne fermeremo 400.000 in un anno".

Il programma dovrebbe servire a sfamare e a fornire assistenza ai rifugiati, principalmente quelli scappati dalla guerra civile siriana, e dovrebbe garantire inoltre che oltre mezzo milione di bambini frequentino la scuola regolarmente nonché a fornire altri tipi di supporto, come l’accesso ai servizi sanitari e di protezione internazionale.
Ma più banalmente, e concretamente, servirà a fare sì che dei rifugiati continui a occuparsi il governo di Ankara e ad evitare che vengano lasciati entrare in Europa, il fine principale per molti Paesi membri. Attualmente la polizia di frontiera e la gendarmeria turca hanno fermato quasi 2000 migranti irregolari, mentre cercavano di attraversare la frontiera nord-occidentale del Paese e raggiungere la Grecia e l’Unione europea. Tra i fermati, fanno sapere le autorità turche, migranti provenienti da Afganistan, Pakistam, Iran, Marocco, Egitto, Libia, Siria, Iraq.
Lo scorso 2 ottobre il ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu, aveva dichiarato che ben 315.000 migranti irregolari sono stati fermati in Turchia nei primi mesi del 2019, cifra destinata a superare quota 400.000 entro la fine dell’anno. Numeri in aumento, perché sempre in base ai dati forniti dal ministero degli Interni, nel 2018 in Turchia sono stati fermati 268.000 migranti che, sprovvisti di documenti, tentavano di raggiungere il confine con l’Ue.