29/07/2024 - L'Ungheria ripropone Olivér Várhelyi come commissario europeo.

Il responsabile per l'Allargamento nel gabinetto von der Leyen è stato nominato dal governo di Budapest per altri 5 anni a Bruxelles. Difficile la conferma.
 
L'Ungheria ha deciso di proporre di nuovo il nome di Olivér Vàrhelyi come commissario europeo. Lo ha reso noto via X il premier ungherese Viktor Orbán. "A seguito della mia recente consultazione con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il mio candidato per la Commissione Ue è ancora una volta Olivér Varhelyi", si legge nel post. Attuale commissario per l'Allargamento e il vicinato, negli ultimi 5 anni, "Vàrhelyi ha dimostrato che l'Ue può fare la differenza come forza positiva nei Paesi vicini e non solo: farà un ottimo lavoro nella prossima Commissione", ha dichiarato Orbàn.
 
La conferma di Várhelyi per altri 5 anni è tutto fuorché scontata, in primis per il portafoglio del commissario ungherese. In particolare dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 e la richiesta di adesione all’Unione da parte di Kiev (oltre che dalla Moldova e dalla Georgia), la questione dell’Allargamento Ue è diventata una delle più delicate e cruciali per la Commissione europea e l’intera Unione.
Allo stesso tempo l‘Ungheria di Orbán si è distinta come il Paese membro più problematico su questo fronte: ha tentato di bloccare l’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina, ha mostrato posizioni quantomeno discutibili sull’invasione russa, ha impedito l’adozione di regimi di sanzioni contro la Serbia e contro la Republika Srpska (l’entità serba della Bosnia ed Erzegovina) a causa del forte legame tra regimi illiberali che sta mettendo a rischio l’equilibrio nella regione dei Balcani Occidentali.
 
In altre parole, in un momento in cui l’Unione si trova di fronte a una delle sfide più grandi della sua storia - allargarsi ad altri 10 aspiranti e allo stesso tempo riformarsi internamente - affidare proprio all’Ungheria le leve del comando di una sfera politica diventata improvvisamente vitale potrebbe verosimilmente non essere la prima opzione di von der Leyen nell’assegnare i vari portafogli ai futuri commissari.
 
La conferma del canddidato ungherese passerà dal Parlamento Europeo: tra settembre e ottobre ogni commissione parlamentare esaminerà i candidati con domande scritte e in audizione pubblica, ciascuna sulla base del proprio ambito di competenza. Gli eurodeputati avranno così tra le mani la possibilità di bocciare Várhelyi e chiedere un nuovo nome a Budapest, sia se sarà confermato da von der Leyen alla guida della politica di Allargamento (la competenza sarebbe della commissione Affari esteri) sia se lo destinerà ad altre mansioni nel nuovo Collegio dei commissari.