Nessun contatto o coordinamento con gli altri leader né con i vertici di Commissione e Consiglio europeo.
Inizio di presidenza del Consiglio Ue travagliato, quello dell'Ungheria di Viktor Orban. Il presidente magiaro, nel semestre di presidenza che l'Ungheria presiederà fino a fine anno, ha già preso 2 iniziative sgradite alle autorità di Bruxelles. La prima è la contestata visita a Vladimir Putin dello scorso 5 luglio; la seconda è la missione di lunedì 8 luglio che ha visto il presidente ungherese a Pechino per incontrarsi con il presidente cinese Xi Jinping.
Sotto accusa un principio, ovvero che Orban rappresenta solo l'Ungheria, mentre invece "ha lasciato intenzionalmente molte ambiguità, ad esempio esponendo il logo della presidenza nelle sue comunicazioni", sostiene Bruxelles. A innalzare ulteriormente la tensione l'approssimarsi del Consiglio Esteri dove l'Ungheria continua a bloccare i fondi per destinare le armi all'Ucraina. "Viktor Orbàn non ha alcun mandato per rappresentare l'Ue durante visite come quelle effettuate a Mosca o a Pechino" rincara la dose il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, durante l'incontro quotidiano con la stampa. L'Ungheria "ha responsabilità specifiche quando si tratta di gestire i lavori del Consiglio come presidente di turno dell'Ue, e questo è completamente diverso da ciò che fa come Stato membro con una propria politica estera", ha concluso Mamer.
"Gli ambasciatori Ue" - riuniti nel Coreper nella prossima riunione di mercoledì 10 luglio - "esprimeranno le loro preoccupazioni per il ruolo auto-attribuito del premier ungherese nella cosiddette "missione di pace" a Mosca e Pechino; riferiscono fonti Ue a Bruxelles. Ci di aspetta quindi un chiaro messaggio riguardo alla deliberata confusione generata da Orbàn tra l'operare come leader di un singolo Paese e a nome degli Stati membri dell'Ue.