15/11/2023 - Previsioni economiche d'autunno: Bruxelles taglia la crescita per il 2023, modesta ripresa per il prossimo anno.

L'anno in corso dovrebbe chiudersi con una crescita del Pil dello 0,7%, in flessione rispetto allo 0,9% stimato in precedenza.
 
Il 2023 ha rappresentato un anno difficile per l’economia europea, secondo quanto sottolineato dal commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, durante la presentazione delle previsioni economiche autunnali dell’esecutivo europeo. La guerra in Ucraina che prosegue, il conflitto in Medio Oriente, la Cina e i cambiamenti climatici. Tutti fattori che hanno “ulteriormente accresciuto l’incertezza” generale con “rischi che offuscano le prospettive“.
 
La Commissione europea aggiusta il tiro sulla crescita dell'economi del blocco Ue.Qui l’esecutivo comunitario attende il Pil dell’eurozona allo 0,6% nel 2023 e all’1,2% nel 2024. Rispetto alle stime di luglio si tratta di un -0,2% e un -0,1% rispettivamente. Anche l’Ue conoscerà una contrazione della crescita: 0,6% nel 2023 e 1,3% nel 2024, per correzioni al ribasso, rispettivamente, di 0,2 e 0,1 punti percentuali rispetto alle precedenti stime.
 
Gentiloni si è detto comunque ottimista: "Nei prossimi 2 anni, i consumi delle famiglie saranno il principale motore di crescita, perché il tasso di aumento dei salari sarà superiore all'inflazione, e questo permetterà alle famiglie di recuperare potere d'acquisto", ha dichiarato in conferenza stampa. Molto dipenderà dalle scelte della Banca centrale europea, che insieme all'incertezza economica, sta spingendo le famiglie a risparmiare, anziché investire. "La ripresa dei consumi privati potrebbe essere ancora più forte in assenza degli elevati tassi di risparmio che persisteranno ancora", ha aggiunto il commissario europeo.
 
Le nuove previsioni contengono anche alcune buone notizie sul fronte dell'inflazione. I prezzi al consumo hanno continuato a scendere, attestandosi al 2,9% nell'area dell'euro a ottobre 2023 rispetto all'anno prima e raggiungendo il livello più basso negli ultimi 2 anni. Se per il 2023 l’indice del costo della vita resta invariato (5,6% per l’eurozona e 6,5% per l’Ue), per il 2024 l’esecutivo comunitario attende un livello più alto di 0,3 punti percentuali rispetto al preventivato. Inflazione dunque al 3,2% nell’area dell’euro e al 3,5% nell’Ue. Previsto un calo nel 2025 (2,2% e 2,4% rispettivamente).
 
Le stime ridimensionate, secondo Bruxelles, dipendono dall'impatto del costo della vita sui consumi delle famiglie, dalla debolezza della domanda estera e dalla politica della Banca centrale europea, che ha alzato i tassi di interesse per domare l'inflazione. “Anche gli sviluppi economici nei principali partner commerciali dell’Ue, in particolare la Cina, potrebbero comportare rischi”. Senza dimenticare fenomeni meteorologici estremi. Ondate di caldo, incendi, siccità e inondazioni sono citati come elementi di criticità per l’andamento economico generale. Le calamità naturali “hanno imperversato in tutto il continente e illustrano le drammatiche conseguenze che il cambiamento climatico può avere non solo per l’ambiente e le persone colpite, ma anche per per l’economia”.
Secondo il commissario europeo, il conflitto in corso in Medio Oriente ha avuto finora un impatto economico limitato al di fuori della regione, “ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche ha ulteriormente accresciuto l’incertezza e i rischi che offuscano le prospettive”.