Secondo i dati dell'Agenzia europea dell'Asilo sono state registrate oltre 500.000 richieste, mai così tante dal 2016.

Nel 2015, l’UE aveva ricevuto 1,35 milioni di richieste di asilo e altri 1,25 milioni di domande nel 2016. I numeri sono diminuiti nel 2017 dopo l’accordo tra UE e Turchia per reprimere gli attraversamenti irregolari delle frontiere e durante il culmine della pandemia di Covid nel 2020 e nel 2021, quando erano in vigore le restrizioni sui viaggi. Da allora i numeri sono in ripresa, con il 2022 che ha visto un aumento del 53% delle domande, mettendo “sotto pressione” molti Paesi dell’UE, ha affermato l’EUAA.
E' ancora la Germania il Paese Ue che ha ricevuto più richieste, 154.677 (il 30% del totale), seguita da Spagna (86.786) e Francia (81.158). L’Italia, che nel 2023 ha già fornito prima accoglienza a oltre 110.000 persone migranti, è al 4° posto per richieste d’asilo, con 62.484 domande presentate.
Il rapporto dall’EUAA è una fotografia del peggioramento della situazione geopolitica internazionale, scattata con il punto di vista di chi fugge da regioni del mondo che vivono un periodo di forte crisi e insicurezza. Siriani e afghani rappresentano quasi 1/4 delle domande di asilo ricevute finora nel 2023. A queste si aggiungono domande di persone che cercano protezione in Europa provenienti da Venezuela, Turchia, Colombia, Bangladesh e Pakistan.
Nel complesso, il 41% dei richiedenti ha ottenuto lo status di rifugiato o un’altra forma di protezione che gli ha consentito di restare, ma si sono riscontrati risultati molto diversi associati alle diverse nazionalità. I siriani e gli afghani, soggetti a conflitti e repressione in patria, hanno avuto maggiori probabilità di ottenere tale status, mentre i turchi maggiore probabilità di essere respinti. Inoltre, l’EUAA ha affermato che il numero di russi e iraniani a cui è stata concessa protezione in Europa è aumentato rispetto agli ultimi anni precedenti.