In un 'audizione al Parlamento Ue la presidente ha difeso la linea della Bce sulla politica monetaria.

"L’inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3% a maggio dal 5,6% di aprile", ha ricordato Lagarde. Troppo poco, e troppo presto, per parlare di frenata o di picco dei prezzi raggiunto. Anzi. "Gli ultimi dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco". L’orientamento di fondo della politica monetaria, pertanto, non cambia, e il faro resta quello prescritto dai Trattati. "Siamo pienamente impegnati a combattere l’inflazione e siamo determinati a raggiungere il suo tempestivo ritorno al nostro obiettivo a medio termine del 2%", ha ribadito la presidente della Bce, parlando di segnali d’impatto positivo della stretta monetaria imposta da mesi.
Lagarde ha assicurato che la Bce continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione, con le decisioni sui tassi ufficiali che si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione “alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria”.
Nel suo discorso di fronte alla commissione economica dell’Europarlamento, Lagarde ha poi ammonito contro il "pericolo" di una crescita eccessivamente dei salari, che minaccerebbe di instaurare una spirale viziosa coi prezzi, e spronato i Paesi dell’area euro ad adottare rapidamente, entro la fine del 2023, il nuovo quadro di governance economica del rinnovato Patto di Stabilità proposto dalla Commissione.
La presidente ha infine invitato i Paesi dell’area euro a mettere da parte eccessive pregiudiziali e accelerare sull’iter di approvazione del nuovo quadro di regole di governance economica comune: quelle contenute nel nuovo Patto di Stabilità e crescita proposto nei mesi scorsi dalla Commissione europea. "Speriamo davvero che si raggiunga un accordo prima della fine del 2023, in modo che nel 2024, quando i Paesi dovranno preparare i loro piani di bilancio, sappiano esattamente in quale quadro operare", ha detto Lagarde.